#ingegneria e innovazione
Explore tagged Tumblr posts
Text
Prosegue il ciclo di seminari sull’importanza del rischio come opportunità a cura dello scrittore e docente universitario Ing. Gianluca Giagni
Continua il ciclo di seminari dal titolo “TRASFORMARE IL RISCHIO IN OPPORTUNITÀ: DAL CANTIERE AI LUOGHI DI LAVORO” tenuti dall’Ingegner Gianluca Giagni e liberamente ispirati ai contenuti dal suo ultimo libro “Sine cura. Trasformare il rischio in opportunità” (Editore VivereIn), attualmente in fase di ristampa. Docente universitario, oltre che membro del Gruppo di Lavoro Sicurezza del Consiglio…
#Alessandria today#ambiente di lavoro sicuro#best practice aziendali#Biella eventi#casi studio aziendali#crescita professionale.#Cultura della sicurezza#eventi formativi#formazione ingegneristica#Formazione professionale#gestione del rischio#gestione delle emergenze#Gianluca Giagni#Google News#ingegneri italiani#ingegneria della sicurezza#ingegneria e innovazione#ingegneria gestionale#italianewsmedia.com#leadership e sicurezza#Mentalità vincente#miglioramento aziendale#normativa sicurezza#Ordine degli Ingegneri Biella#ottimizzazione del rischio#pianificazione strategica#Pier Carlo Lava#prevenzione infortuni#prevenzione rischi#protezione dei lavoratori
0 notes
Text
JZMOR lancia un programma educativo contro le truffe, aggiungendo un ulteriore livello di sicurezza ai tuoi asset
Con l’espansione rapida del mercato degli asset digitali, anche le truffe stanno diventando sempre più sofisticate: da finti operatori di assistenza clienti a progetti fraudolenti, praticamente ogni investitore può diventare un bersaglio. Per affrontare questa sfida concreta, la piattaforma JZMOR ha lanciato un programma educativo contro le truffe, offrendo una formazione sistematica sulla prevenzione delle frodi e insegnamenti basati su casi reali. La piattaforma non si limita a rafforzare la capacità degli utenti di riconoscere i pericoli, ma costruisce anche una protezione multilivello tramite strumenti intelligenti. In questo confronto tra tecnologia e frode, JZMOR sceglie di stare dalla parte dell’utente, creando una linea di difesa con responsabilità e innovazione tecnologica.
Le truffe digitali non sono più semplici tentativi di phishing con link sospetti, ma si sono evolute in trappole sociali altamente realistiche e ben strutturate. Nel campo degli asset digitali, le insidie più comuni non derivano da falle tecniche, ma da attacchi di “ingegneria sociale” che sfruttano la fiducia e le abitudini operative degli utenti.
Il tratto comune di queste situazioni è: la truffa non ti chiede più direttamente di cedere il denaro, ma ti induce a “fare tutto da solo” per trasferire i tuoi asset. È proprio questa manipolazione a livello mentale che deve essere il fulcro centrale dell’educazione contro le truffe. JZMOR è ben consapevole dell’aumento di questi rischi e, oltre alla struttura tecnica della piattaforma, ha avviato la costruzione di un intero sistema di conoscenze per l’utente. Non si tratta di semplici pop-up di avviso o annunci impersonali, ma di insegnamenti concreti basati su esempi reali, dialoghi e linguaggio esplicativo, per mostrare come “riconoscere le persone” e “riconoscere i meccanismi delle truffe”.
L’educazione contro le truffe promossa da JZMOR non si limita a dire agli utenti di “fare attenzione”, ma si fonda sull’analisi dettagliata dei discorsi utilizzati dai truffatori e sulla presentazione di dialoghi reali, per insegnare all’utente a percepire il “senso di pericolo” fin dal primo istante.
Oltre al modulo educativo, JZMOR ha attivato un sistema di allerta in tempo reale contro le truffe, che integra meccanismi di riconoscimento tramite intelligenza artificiale, sistemi di controllo comportamentale e database di blacklist provenienti da più fonti. Quando l’utente compie operazioni ad alto rischio – ad esempio clic su link esterni sconosciuti o tentativi di trasferimento verso indirizzi segnalati – il sistema mostra un “avviso di rischio elevato” e guida l’utente alla verifica dell’identità e alla revisione logica dell’azione. Questo sistema funziona come un freno che interviene prima che l’utente agisca d’istinto.
JZMOR non è semplicemente un canale di scambio, ma costruisce un ambiente ecologico sicuro e basato sulla fiducia. Dalla homepage della piattaforma, alla logica di accesso al servizio clienti, fino ai meccanismi di verifica dell’identità nelle community, ogni punto di contatto è dotato di sistemi di riconoscimento del rischio. Persino nel processo KYC, si effettua una modellazione predittiva della probabilità che l’utente venga esposto a truffe, in base al comportamento registrato, riducendo così alla radice la possibilità di cadere in trappola. JZMOR sa bene che senza la fiducia degli utenti, ogni tecnologia e funzione non ha valore. Per questo la piattaforma è disposta a investire più risorse e tecnologie per aggiornare costantemente il proprio sistema di prevenzione, accompagnando l’utente nel diventare un “esperto nel riconoscere le truffe”.
Quando si parla di prevenzione delle truffe, JZMOR non è mai superficiale. Educare, avvisare, proteggere: questi tre passaggi costituiscono la linea difensiva completa della piattaforma. In un’epoca in cui è sempre più difficile distinguere tra vero e falso, JZMOR non si limita a offrire scambi, ma offre sicurezza. Scegliere JZMOR significa scegliere tranquillità.
0 notes
Text
0 notes
Text
Perché Timișoara è la scelta migliore per avviare un'attività in Romania
Timișoara, nota come la "Piccola Vienna" della Romania, è rapidamente diventata un fiorente centro commerciale nell'Europa orientale. Gli imprenditori che cercano di aprire società Timișoara troverai una città piena di opportunità, innovazione e potenziale di crescita. Ecco perché Timișoara si distingue come destinazione ideale per la tua iniziativa imprenditoriale.

1. Posizione strategica in Europa
Situata vicino al confine occidentale della Romania, Timișoara offre un accesso senza soluzione di continuità ai principali mercati europei. La sua vicinanza all'Ungheria, alla Serbia e ad altre nazioni dell'UE la rende un'eccellente base per il commercio e la logistica internazionale. Questo vantaggio strategico è inestimabile per le aziende coinvolte nell'import/export, nella produzione o nella distribuzione.
2. Scenario fiorente della tecnologia e dell'innovazione
Timișoara è riconosciuta come uno dei principali centri IT e tecnologici della Romania. La città ospita numerose startup tecnologiche, aziende di software e centri di innovazione. Gli imprenditori che cercano di costituire società Timișoara nel settore tecnologico possono trarre vantaggio da questo ecosistema dinamico, promuovendo la collaborazione e le opportunità di investimento.
3. Forza lavoro qualificata
La presenza di università di alto livello come la Politehnica University of Timișoara assicura un flusso costante di laureati di talento in ingegneria, tecnologia e business. Questa forza lavoro qualificata è una risorsa significativa per le aziende che cercano dipendenti qualificati per guidare la crescita.
4. Ambiente aziendale conveniente
Rispetto alle città dell'Europa occidentale, Timișoara offre costi operativi inferiori, tra cui spazi per uffici, utenze e manodopera. Questo vantaggio in termini di costi semplifica la gestione delle spese e al contempo consente di ampliare in modo efficiente la propria attività.
5. Infrastruttura di supporto
La città vanta infrastrutture moderne, tra cui l'aeroporto internazionale Timișoara Traian Vuia, trasporti pubblici efficienti e strade ben tenute. Queste strutture semplificano le operazioni aziendali, la logistica e l'accessibilità dei clienti.
6. Appello culturale e di stile di vita
La cultura vibrante di Timișoara, i monumenti storici e la vivace scena artistica la rendono una destinazione attraente sia per i titolari di attività commerciali che per i dipendenti. L'elevata qualità della vita della città incoraggia la fidelizzazione dei talenti e attrae investitori stranieri.
Passaggi per aprire un'azienda a Timișoara
Scegli una struttura aziendale: Scegli tra opzioni come SRL (società a responsabilità limitata), SA (società per azioni) o PFA (impresa individuale).
Registrati presso l'ONRC: invia i documenti necessari all'Ufficio nazionale del registro delle imprese (ONRC).
Ottieni un codice identificativo univoco (CUI): questo codice identificativo fiscale è essenziale per tutte le aziende rumene.
Aprire un conto bancario aziendale: necessario per i depositi di capitale iniziale e le transazioni finanziarie.
Registrazione per le tasse: garantire il rispetto della normativa fiscale rumena.
Conclusion
Se stai cercando di costituire società Timișoara, trarrai vantaggio dalla sua posizione strategica, dal fiorente ambiente imprenditoriale e dalla forza lavoro di talento. Che tu stia lanciando una startup tecnologica, un'attività di vendita al dettaglio o un'azienda manifatturiera, Timișoara offre una vasta gamma di opportunità di crescita e successo.Per una guida esperta nella navigazione del panorama imprenditoriale locale, prendi in considerazione la possibilità di collaborare con professionisti specializzati nell'aiutare gli imprenditori aprire società Timișoara. Con la giusta strategia, la tua attività potrà prosperare in questa dinamica città rumena.
0 notes
Text
Perché la SEO è Necessaria per le Industrie di Bologna, Italia
Bologna, essendo un centro per settori come l'istruzione, la manifattura e la logistica, è altamente competitiva. Questi settori necessitano di strategie di marketing solide per prosperare nei mercati locali e globali. La SEO è fondamentale per diversi motivi:
Aumento della Visibilità Online: Le aziende di Bologna devono essere visibili per il pubblico locale e internazionale che cerca i loro servizi o prodotti online. Targeting del Mercato Locale: Molti clienti cercano servizi "locali", come università, aziende manifatturiere o fornitori di logistica. La SEO aiuta queste industrie a posizionarsi più in alto nei risultati di ricerca locali. Generazione di Traffico Qualificato: La SEO assicura che le persone realmente interessate a ciò che queste industrie offrono possano trovarle facilmente, aumentando i tassi di conversione. Costruzione di Credibilità e Fiducia: I siti web con un alto posizionamento vengono percepiti come più affidabili. Questo è fondamentale nel settore dell’istruzione a Bologna, dove la reputazione è essenziale, e nella manifattura e logistica, dove l'affidabilità è prioritaria.
Problemi di Marketing per le Industrie di Bologna
1. Settore dell’Istruzione
Sfide:
Forte concorrenza tra università e istituzioni.
Difficoltà nell’attrarre studenti internazionali.
Scarsa visibilità per corsi di nicchia o programmi di ricerca.
Soluzioni SEO:
Implementare la SEO multilingue per attrarre studenti internazionali.
Ottimizzare i contenuti per parole chiave accademiche di nicchia, come "migliori corsi di ingegneria a Bologna".
Utilizzare la SEO locale con parole chiave come "migliori università a Bologna".
2. Settore Manifatturiero
Sfide:
Presenza online limitata per molti produttori tradizionali.
Difficoltà nel mostrare innovazione e capacità produttive.
Concorrenza con produttori globali più grandi.
Soluzioni SEO:
Utilizzare la SEO basata sui prodotti per evidenziare le offerte specializzate.
Ottimizzare per parole chiave specifiche del settore, come "macchinari di precisione Bologna" o "produttori di pelle italiana".
Creare contenuti che mostrino innovazione e sostenibilità per attrarre un pubblico globale.
3. Settore della Logistica
Sfide:
Bassa visibilità nei risultati di ricerca nonostante Bologna sia un hub logistico.
Difficoltà nella generazione di contatti e nella competizione con giganti della logistica.
Problemi nel comunicare l’esperienza regionale.
Soluzioni SEO:
Ottimizzare per parole chiave locali come "servizi di trasporto merci Bologna" o "aziende di logistica a Bologna".
Concentrarsi sul content marketing per evidenziare la conoscenza e l’esperienza regionale.
Utilizzare la SEO tecnica per garantire siti web veloci e ottimizzati per dispositivi mobili.
Come la SEO Risolve le Sfide di Marketing a Bologna
Raggiungimento Locale: La SEO aiuta le industrie a posizionarsi per parole chiave specifiche del territorio, come "migliori servizi logistici a Bologna" o "università in Emilia-Romagna".
Marketing Economico: La SEO è più conveniente rispetto alla pubblicità tradizionale e offre risultati a lungo termine.
Espansione Internazionale: La SEO multilingue consente alle aziende di raggiungere efficacemente i mercati globali.
Miglioramento dell’Esperienza Utente: Ottimizzando il design del sito e i contenuti, la SEO facilita l’interazione degli utenti, migliorando l'engagement e le conversioni.
Decisioni Basate sui Dati: Gli strumenti SEO forniscono informazioni sul comportamento dei clienti, permettendo alle aziende di adattare le strategie in base alla domanda e alle tendenze.
Conclusione
La SEO è indispensabile per i settori dell’istruzione, della manifattura e della logistica a Bologna per superare le sfide di marketing, migliorare la presenza online e ottenere un vantaggio competitivo. Affrontando problemi come la scarsa visibilità, la mancanza di differenziazione e la concorrenza globale, la SEO aiuta queste industrie a connettersi con il pubblico giusto e a crescere in modo sostenibile.
#SEOForIndustries#DigitalMarketingItaly#BolognaBusiness#BolognaManufacturing#BolognaLogistics#LocalSEOItaly#BusinessGrowthItaly
0 notes
Text
“È il momento di cambiare rotta –scrive l’ideologo economico del 5Stelle contiano- e ritornare a governare l’economia, ovvero fare in modo che l’uomo e i suoi valori prevalgano sulle leggi del mercato e del capitalismo, la forma di organizzazione economica oggi dominante”.
Uscire dal capitalismo per andare dove? Potremmo liquidare l’auspicio di Tridico ricordando che certo non è nuovo, e che è risuonato più volte nel secolo scorso (conta qualcosa che sia Hitler che Stalin fossero nemici del libero mercato?) e abbiamo visto come è andata a finire.
Invece vogliamo restare a quanto ci dice Tridico per convincerci. L’economista a 5Stelle, ci racconta una bella storia, la sua. “Sono figlio dello Stato sociale”, esordisce. Famiglia del Sud composta da sette fratelli, mamma casalinga e papà guardiano di mucche, sordomuto. Grazie allo Stato sociale, aggiunge Tridico, non solo lui fra i sette fratelli è riuscito a fare l’Università; suo padre a guarire, seppure parzialmente, dalla sordità; tutta la famiglia a trasferirsi al Nord; e lui stesso, a prezzo di sacrifici, oltre che per l’aiuto dello Stato, a laurearsi, diventare economista, e addirittura presidente dell’Inps. Chi può dire che non sia una bella storia italiana?
Ma chi può negare che Pasquale Tridico e la sua famiglia abbiano potuto emanciparsi grazie ad uno Stato che nei suoi momenti migliori, grazie all’economia di mercato, ha raggiunto un livello di benessere da consentire un welfare che sta al passo con quello dei Paesi più progrediti, anch’ essi figli dell’economia di mercato?
Il mercato non si affronta soffocando la sua libertà, o piegando la sua funzione ai propri interessi. Il mercato è in grado di esprimere le sue potenzialità di sviluppo solo quando si accetta il confronto (semmai partecipando e lottando per migliorare il suo funzionamento al fine di impedire lo strapotere dei più forti); quando, sul piano internazionale, si attrezza la propria “proposta Paese” affinché sia adeguata alla competizione, alla concorrenza.
Come? Facendo sistema: cosa che in Italia non si è mai fatto; o si è fatto sporadicamente al seguito di qualche ministro illuminato (ce ne sono stati, a partire da Luigi Einaudi ministro del Tesoro, delle Finanze e del Bilancio nei cruciali anni dal 1945 al 1948).
Uno dei primi interventi, nella logica di sistema, dovrebbe essere la convocazione degli Stati Generali dell’Industria. Sapere chi fa, cosa fa, dove lo fa. Oggi abbiamo solo rapporti generici che fotografano la situazione, mentre avremmo bisogno delle nuove metodologie per la raccolta dei dati e soprattutto per la loro lettura.
Le imprese vincenti, sempre in questa logica, dopo avere abbondantemente dimostrato di saper crescere, di saper competere, di saper innovare, devono trovare in casa, non altrove, i loro paradisi fiscali e normativi.
Il presidente della Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea dell’Assolombarda lo ha detto chiaramente: “Ci vuole una “Ires premiale” per chi mantiene il 70 per cento degli utili in azienda e impiega il 30 per cento di questo 70 per cento, in produttività, welfare, formazione, innovazione”.
Innovare, parola magica che tutti pronunciano come fosse la lampada di Aladino. Ma l’innovazione di massa, quella che fa sistema, nasce da una nuova cultura. Nasce dalla scuola, a partire dalle elementari, dove i ragazzini devono entrare in contatto con modelli virtuosi, con uomini che sono stati capaci, con il lavoro, di far crescere le loro famiglie, le loro aziende, il territorio e quindi il nostro Paese.
Ai giovani va indicato un futuro all’interno di un modello già delineato in cui fare convergere le energie migliori. Agli universitari disposti a impegnarsi con profitto nelle materie del futuro, matematica, statistica, informatica, ingegneria, va garantito un reddito immediato. L’intelligenza artificiale va studiata, sperimentata, sviluppata in piccoli distretti territoriali accanto ai centri universitari. Collocati soprattutto al Sud, dove ci sono intelligenze particolarmente adatte ad assorbire quel mondo più sofisticato che, però, promette di rendere più semplici le realizzazioni delle generazioni future.
Invece di illudere le popolazioni che le montagne si possono aggirare con alchimie che la storia, sia quella passata che quella recente, hanno già dimostrato controproducenti, bisogna offrire loro i mezzi per scalarle attraverso il raggiungimento di obiettivi sia individuali che collettivi.
I nostri padri, i nostri nonni, guidati da certi uomini, e dalla loro volontà, sono riusciti a risorgere dalle rovine della guerra. Bisogna guardare con occhi contemporanei a quei gloriosi giorni della nostra storia. E ripartire da lì.
0 notes
Text

Gustavo Commodari condivide i 5 migliori strumenti per gli ingegneri
Il settore dell'ingegneria continua ad evolversi con l'avvento di nuove tecnologie e strumenti che migliorano l'efficienza, la precisione e la creatività. Gustavo Commodari, esperto di ingegneria e innovazione, evidenzia cinque dei migliori strumenti che gli ingegneri dovrebbero utilizzare oggi per semplificare il proprio lavoro e aumentare la produttività.
1. Autocad
AutoCAD rimane un punto fermo nel mondo dell'ingegneria, in particolare per quelli dell'ingegneria civile, meccanica e architettonica. Questo potente software di disegno consente agli ingegneri di creare progetti e modelli 2D e 3D dettagliati. Secondo Commodari, la precisione e la versatilità di AutoCAD lo rendono uno strumento indispensabile per gli ingegneri che lavorano su progetti complessi, dalla progettazione degli edifici ai layout di produzione.
2.MATLAB
MATLAB è ampiamente utilizzato per analisi numeriche, simulazioni e sviluppo di algoritmi. Gli ingegneri di vari settori si affidano a questo software per attività quali analisi dei dati, simulazione di modelli e ottimizzazione. Commodari sottolinea che le potenti funzionalità di MATLAB lo rendono prezioso per gli ingegneri che devono eseguire calcoli complessi e testare modelli in tempo reale, migliorando la velocità e la precisione della risoluzione dei problemi.
3. SolidWorks
Per gli ingegneri meccanici, SolidWorks è uno strumento essenziale. Questo software CAD 3D fornisce agli ingegneri solide capacità di modellazione, consentendo loro di progettare, testare e perfezionare i prodotti prima che entrino in produzione. Gustavo Commodari sottolinea come SolidWorks consenta agli ingegneri di simulare le condizioni del mondo reale e ottimizzare i progetti per ottenere prestazioni migliori, riducendo la necessità di prototipi fisici e i tempi di sviluppo.
4. ANSIS
ANSYS è un potente software di simulazione ingegneristica utilizzato per testare la durabilità dei prodotti, la fluidodinamica e l'integrità strutturale. Commodari osserva che ANSYS è particolarmente utile per gli ingegneri che lavorano su progetti che coinvolgono l'analisi degli elementi finiti (FEA) e la fluidodinamica computazionale (CFD), contribuendo a migliorare l'accuratezza della progettazione e garantire che i prodotti soddisfino gli standard di sicurezza.
5. Revit
Revit è la scelta migliore per ingegneri e architetti che lavorano nei settori dell'edilizia e dell'edilizia. Gustavo Commodari evidenzia la capacità di Revit di supportare il Building Information Modeling (BIM), consentendo agli ingegneri di creare modelli 3D dettagliati, collaborare con altri team e gestire progetti di costruzione in modo più efficiente.
Conclusione
In conclusione, Gustavo Commodari ritiene che questi cinque strumenti siano essenziali per gli ingegneri che cercano di ottimizzare il proprio flusso di lavoro e promuovere l'innovazione nei propri progetti.
#gustavo commodari#elettronica#industria meccanica#ingegnere#ingegneriadellavita#innovazione#tecnologia#meccanico
0 notes
Text
Avallo ogni singola parola. (scopiazzato vilmente da FB) ---------------------------------------------------------------------
Quando ero piccola per me il gelato si coniugava in una sola maniera: cono da 1.500 lire cioccolato, pistacchio, fragola e panna, il massimo della trasgressione era gusto puffo, che era fatto di zucchero e uranio impoverito e non aveva nessun sapore, tutti lo prendevamo solo perché era blu.
Allora il gelato era una cosa semplice, i gusti erano semplici e avevano bisogno solo di una parola per essere descritti, il gusto più esotico era malaga e la più grande innovazione fu buttare la nutella nel gelato, la panna era solo zuccherata e con 1.500 lire ti prendevi un gelato grosso come la capoccia tua.
Ricordo ancora con lacrimevole emozione quella volta che la mamma della mia amichetta Agrippina ci portò in pizzeria e poi da Lucio a via Torpignattara e ci prese un cono da 5.000 lire, era la cosa più grande che avessi mai visto, neanche pensavo esistesse un cono da 5.000 lire.
Ancora oggi se in presenza di mia madre prendo una coppetta grande, lei sbarra gli occhi come un cerbiatto davanti al cacciatore e me fa:
" così grosso?!"
" a maaa è gelato mica porchetta, io pe meno de grosso neanche ci entro in gelateria"
Adesso il gelato è diventato una cosa complicata , i gusti sono complicati, il modo in cui te lo mettono sul cono è complicato, prima con un sapiente gioco di polso lo masturbano nella vaschetta e poi con precisa ingegneria lo montano sul cono come fosse una torre di Babele.
E i gusti?
Ci buttano dentro talmente tanta roba che non distingui più il sapore, potrebbe essere crema, ma anche maionese o pasta lavamani o pomata prep.
Ho letto di gusti ai confini della realtà, gelato alla cipolla, al gorgonzola, alla carbonara, alla mozzarella di bufala, ma vi ha dato di volta il cervello?
Mica stiamo a giocà col dolceforno che ce butti dentro caccole, pongo e un po' di zucchero tanto alle brutte l'unico che se intossica è Willy il tuo amico immaginario.
No, amico gelataio rivoluzionario ed avangarde che non distingue il sale dallo zucchero, non lo voglio il pistacchio variegato al rancore con crumble di rimpianti, neanche il cioccolato della Papuasia al 115% di cacao con sali del mar morto e la crema de mi zia con biscotto antico e cukident te la magni te, damme una cosa semplice che possibilmente abbia lo stesso sapore di quello che ci scrivi sopra, purché sia alla crema perché se c'è una cosa al mondo che mi sta sul cazzo è il gelato alla frutta e poi la vogliamo smettere co sta storia de mette er sale dentro al gelato?!
Il sale lasciamolo al sugo.
Se me devo magnà il gelato alla frutta me faccio la macedonia, ce so un paio de gusti che non mi dispiaccio in realtà, tipo mango e frutti di bosco, ma ogni volta che entro in gelateria guardo il mango e poi il cremino al pistacchio e niente ce fosse mai una volta che vince il mango.
Così arriviamo alla seconda cosa che mi sta sul cazzo, mischiare creme e frutta, ma che sarebbe sta promiscuità libertina?
Sto vilipendio per il palato?
E smettiamola con la scusa che tanto dentro la panza se mischia tutto, altrimenti arrivate a fa come Gesualda la mia amica di primo liceo che intingeva i wustel nella nutella, o come er preferito che ha messo crema al cioccolato sopra la torta pasquale al formaggio e il miele sulle patate fritte.
Come se fa a mette melone e nocciola?
Pesca e tiramisù?
Cioccolato e limone?
Eh lo so che ci sono un sacco di cultori di quest'ultima barbarie, ma non mi convincerete mai che cioccolato e limone è una roba da raffinati intenditori e palati sopraffini, cioccolato e limone non se po sentì figurate magnà, la verità è che le vostre papille gustative sono morte e il limone è un gusto mortificante, che schifo.
Che poi magari fate come figlia e prendete zabaione e anguria e li mescolate insieme, barbari.
A questo punto arriviamo alle terza cosa che non comprendo nelle gelaterie : prendere il cono e mangiarlo con il cucchiano, me dovete trovà un senso a questa cosa anche se questa cosa un senso non ce l'ha.
Che poi se te magni il gelato in cono con il cucchiano è una lotta contro il tempo perché nel frattempo te se scioglie nelle mani, prendi una coppetta cazzo.
Io il gelato l'ho sempre mangiato nella coppetta, almeno da 30 anni a questa parte, in realtà il motivo non è per niente divertente e non riuscirei a renderlo tale neanche con uno sforzo di fantasia.
A 11 anni prendevo un cono con le mie cugine e un vecchio bavoso mi fece una battuta con un doppio senso sessuale, non ricordo la battuta di preciso e neanche la faccia del vecchio, ma ricordo di non aver mai più preso un cono da quel giorno.
A parte questa digressione tristissima la cosa che veramente mi manda il sangue al cervello in gelateria so quelli che prendono lo yogurt, ma che tristezza infinita è lo yogurt?
Ma che stai a fa merenda a casa de mi madre co lo yogurt?
Come si fa a scegliere deliberatamente di prendere uno yogurt al posto del gelato a meno che tu non abbia una pistola puntata alla testa?
Stai a dieta Nì? Non ce devi anna in gelateria allora, perché vedi se poi sopra lo yogurt ce butti nutella, smarties, caramelle mou, meringhe e topi glassati tanto vale che te pii mezzo chilo de gelato.
Infine volevo ricordarvi che ci sarà un girone dell'inferno appositamente preposto per i gelatai che te fanno paga' la panna a parte, la panna non è un gusto, la panna è una dotazione di base necessaria, come cono e coppetta, er gelato non me lo metti nelle mani giusto?
Chi te fa pagà la panna a parte sarà costretto a mangiare per l'eternità solo gelato limone e cipolla dentro la coppetta e senza nessun cucchiano, ma tranquilli che tanto poi nella panza se mischia tutto.
Panna free per tutti!
---------------------------------------------------------------------
#roma#gelato#gelateria#cioccolato#limone#gusti#coppette#cono#gelataio#pistacchio#crema#cremino#cialda
1 note
·
View note
Text
Fulvio Nani esplora l'intersezione tra ingegneria informatica e scienza dei dati
Nel panorama tecnologico in rapida espansione, l'intersezione tra ingegneria informatica e scienza dei dati è emersa come un'area critica di innovazione. Questa sinergia sta trasformando i settori, guidando i progressi e plasmando il futuro del modo in cui comprendiamo e utilizziamo i dati. In questo video, Fulvio Nani approfondirà i fondamenti di questa intersezione, esplorandone gli aspetti e le implicazioni chiave. Esaminando il ruolo dell'ingegneria informatica nella scienza dei dati, gli strumenti e le tecnologie coinvolte e l'impatto su vari settori, miriamo a fornire una panoramica completa di questo entusiasmante campo.
#Fulvio Nani#Ingegneria informatica#Scienza dei dati#Intelligenza artificiale#Apprendimento automatico
0 notes
Text
Claudia Sheinbaum. La Presidenta

“Per la prima volta in 200 anni di Repubblica, diventerò la prima donna presidente del Messico. Non sono qui da sola, sono qui con tutte. Sono con le eroine che ci hanno regalato la patria, con le nostre antenate, le nostre madri, le nostre figlie e le nostre nipoti“.
Claudia Sheinbaum Pardo è la Presidenta del Messico dal 2 giugno 2024.
Conosciuta anche come la Doctora per le sue brillanti credenziali accademiche, è una fisica con un dottorato in ingegneria energetica. È stata un’autrice del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, vincitore del premio Nobel per la pace.
Ha scritto articoli e libri su energia, ambiente e sviluppo sostenibile, vanta un’importante attività politica, il suo primo ruolo pubblico è stato come Ministra dell’Ambiente di Città del Messico.
Nel 2018 è stata inserita nella lista delle 100 donne della BBC.
Nata a Città del Messico il 24 giugno 1962, da Carlos Sheinbaum Yoselevitz, ingegnere chimico e Annie Pardo Cemo, biologa e professoressa emerita della Facoltà di Scienze dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM).
Cresciuta in una famiglia ebrea laica, i nonni erano arrivati in Messico da Bulgaria e Lituania.
I suoi genitori hanno partecipato attivamente al movimento del 1968, crescendola in un ambiente con grandi stimoli intellettuali e politici.
Quando studiava fisica all’UNAM è stata nel Consiglio Studentesco, gruppo poi diventato il movimento giovanile fondatore del Partito Messicano della Rivoluzione Democratica (PRD). Attivamente impegnata nei movimenti di solidarietà con le lotte operaie e contadine, ha partecipato alle rivendicazioni per l’istruzione gratuita.
Nel 1982 ha anche fatto campagna elettorale per Rosario Ibarra, la prima donna candidata alle elezioni presidenziali in Messico e figura di spicco nella difesa dei diritti umani nel Paese.
Dopo la laurea, conseguita nel 1989, ha ottenuto un dottorato di ricerca in ingegneria energetica e fisica a Berkeley, in California, analizzando l’uso dell’energia nei trasporti del Messico e pubblicando studi sull’uso energetico degli edifici nel suo paese.
Negli anni Novanta, ha contribuito allo sviluppo di metodologie che hanno permesso alle autorità di Città del Messico di misurare l’inquinamento e definire misure per contrastare l’emergenza ambientale.
Nel 1999 ha ricevuto il premio di miglior giovane ricercatrice in ingegneria e innovazione tecnologica.
Il 20 novembre 2000 è entrata a far parte del gabinetto del Capo del governo di Città del Messico Andrés Manuel López Obrador diventando Segretaria dell’Ambiente di Città del Messico fino al 2006.
Nel 2015 è diventata sindaca di Tlalpan – una delle aree in cui suddivisa amministrativamente Città del Messico. Ha lasciato l’incarico due anni dopo per sostenere la campagna presidenziale di Obrador e costruire la propria candidatura a sindaca di Città del Messico, dove è stata eletta nel 2018, prima donna a ricoprire l’incarico.
Al governo della capitale messicana ha portato avanti progetti importanti in campo scientifico, avviando la costruzione del più grande impianto fotovoltaico urbano del mondo, un’opera da circa 40 milioni di dollari che punta a ridurre le emissioni di anidride carbonica di 11.400 tonnellate all’anno. La sua amministrazione ha anche creato la prima rete di autobus elettrici a transito rapido della città e dell’America Latina.
È stata nominata per il premio World Mayor 2021 in Nord America, dalla City Mayors Foundation per la sua gestione della pandemia di COVID-19 in Messico.
Candidata della coalizione Insieme faremo la storia, lo slogan della sua campagna elettorale è stato “Per il bene di tutti, prima i poveri”.
Ha vinto con una schiacciante maggioranza, il 58,8%. È stata la presidente più votata di sempre in un Paese notoriamente machista.
Il suo compito è immane: portare sicurezza in uno dei Paesi più violenti al mondo, dove oltre 30 candidati sono stati uccisi solo durante i tre mesi di campagna, gli omicidi sono duplicati negli ultimi sei anni, 100mila persone sono scomparse e dove ogni giorno si consumano 10 femminicidi. Per farlo deve affrontare i cartelli narcos e politici corrotti che spesso vengono dalle sue stesse fila.
Determinata e combattiva, saprà affrontare queste complicate sfide.
Noi facciamo il tifo per lei!
0 notes
Text
Martedì 27 maggio a Padova l’evento “La transizione energetica leva per l’economia circolare” conclude il Festival dello Sviluppo Sostenibile. Focus su riciclo, innovazione e filiere green. Scopri di più su Alessandria today.
#Alessandria today#Andrea Trovò#Antonio Santocono#AsVeSS#ASviS#Ateneo Padova#CEWMS#Consorzio Eco-PV#Davide Pettenella#Economia circolare#economia e territorio#economia verde#Eleonora Rizzuto#Energia pulita#Energia rinnovabile#eventi sostenibilità#evento Padova#Festival Sviluppo Sostenibile#filiera sostenibile#Francesca da Porto#Gianpaolo Bottacin#Giorgio Santini#Goal 12#Google News#industria green#ingegneria ambientale#innovazione ecologica#italianewsmedia.com#Lava#Luigi Zen
0 notes
Text

Con il lancio del FURY Renegade G5, la divisione gaming di Kingston introduce il suo nuovo drive PCIe 5.0, una soluzione che promette di ridefinire gli standard di velocità e affidabilità per gamer, content creator e professionisti che richiedono le massime prestazioni dal proprio sistema. Questo nuovo protagonista del mercato storage rappresenta un salto generazionale significativo nella tecnologia dei drive ad alte prestazioni, portando con sé innovazioni all'avanguardia e prestazioni che raggiungono vette straordinarie. La combinazione tra il controller Silicon Motion SM2508 e la memoria NAND 3D TLC crea un'armonia perfetta tra velocità estrema e gestione termica efficiente, caratteristiche fondamentali in un'era dove le applicazioni diventano sempre più esigenti. Unboxing e prime impressioni: semplicità elegante al servizio delle prestazioni La confezione, sobria ma elegante, presenta una combinazione di nero e bianco che riflette il design del prodotto stesso. All'interno, oltre al drive propriamente detto, troviamo la documentazione essenziale e l'accesso gratuito al software Acronis True Image per la clonazione, un valore aggiunto che molti competitor non offrono. Il primo impatto visivo con l'unità da 2TB rivela un design minimalista ma funzionale. La superficie nera opaca mantiene l'estetica gaming senza eccessi, mentre il profilo ultra-sottile dimostra l'attenzione di Kingston verso la compatibilità universale. Questo approccio è particolarmente apprezzabile per un drive PCIe 5.0 che deve gestire prestazioni estreme mantenendo un footprint termico controllato. Le dimensioni compatte (80mm x 22mm x 2.3mm) e il peso contenuto di soli 7.7 grammi confermano la versatilità di installazione, mentre la qualità costruttiva risulta immediatamente tangibile. La superficie del PCB presenta una finitura premium che ispira fiducia nella durabilità del prodotto a lungo termine. Materiali e costruzione: ingegneria di precisione per prestazioni estreme L'analisi approfondita della costruzione rivela scelte ingegneristiche ponderate e innovative. Il cuore del sistema è rappresentato dal controller Silicon Motion SM2508, realizzato con processo produttivo a 6 nanometri. Questa tecnologia all'avanguardia non è solo un numero impressionante: rappresenta un salto generazionale nella capacità di gestire enormi flussi di dati mantenendo consumi energetici ridotti e temperature operative accettabili. La memoria NAND 3D TLC utilizzata rappresenta una delle implementazioni più avanzate attualmente disponibili sul mercato. Questa tecnologia offre densità elevata, affidabilità superiore e prestazioni costanti nel tempo, caratteristiche fondamentali per un drive destinato a utilizzi intensivi come il gaming professionale e la creazione di contenuti. Il PCB a 12 strati costituisce forse uno degli aspetti più raffinati di questo progetto. Mentre molti drive consumer utilizzano soluzioni più semplici, Kingston ha optato per una configurazione professionale che garantisce integrità del segnale superiore e stabilità operativa anche nelle condizioni più impegnative. Questa scelta si traduce in prestazioni più consistenti e affidabilità a lungo termine. La cache DRAM DDR4 a basso consumo rappresenta un altro elemento distintivo. La presenza di memoria cache dedicata assicura che le operazioni più frequenti vengano gestite con latenza minima. Il circuito integrato Buck indipendente per la gestione dell'alimentazione garantisce inoltre un'erogazione di potenza stabile e pulita a tutti i componenti, eliminando le interferenze che potrebbero compromettere le prestazioni. Design termico: innovazione al servizio dell'affidabilità La gestione termica rappresenta una delle sfide più significative per i drive PCIe 5.0, e il FURY Renegade G5 affronta questa problematica con un approccio ingegneristico estremamente sofisticato. Il controller SM2508, grazie al processo produttivo a 6nm, produce intrinsecamente meno calore rispetto alle soluzioni precedenti, permettendo prestazioni elevate con un'impronta termica ridotta. Il design termico evoluto non si limita al controller, ma coinvolge l'intera architettura del drive. La cache DDR4 a basso consumo contribuisce significativamente alla riduzione del calore generato, mentre il PCB a 12 strati ottimizza la dissipazione termica distribuendo il carico termico su una superficie maggiore. Durante i test prolungati, il drive ha dimostrato di mantenere temperature operative nell'intervallo 0°C-70°C anche sotto carico sostenuto, un risultato notevole considerando le velocità di trasferimento raggiunte. Le tecnologie di controllo termica avanzate implementate nel firmware permettono una gestione dinamica delle prestazioni che previene il throttling termico senza compromettere l'esperienza utente. Specifiche tecniche: la potenza dei numeri Le specifiche tecniche del FURY Renegade G5 da 2TB rappresentano un concentrato di tecnologia all'avanguardia che posiziona questo drive ai vertici del settore. La connettività PCIe 5.0 x4 sfrutta l'intera banda passante disponibile dello standard più recente, permettendo velocità teoriche che superano abbondantemente le capacità dei drive di generazione precedente.Le velocità sequenziali raggiunte sono impressionanti: fino a 14.700 MB/s in lettura e 14.000 MB/s in scrittura per il modello da 2TB testato. Questi numeri rappresentano un incremento sostanziale rispetto ai drive PCIe 4.0, aprendo nuove possibilità per applicazioni che richiedono throughput elevato come l'editing video 8K e il gaming di nuova generazione. Le prestazioni casuali sono altrettanto impressionanti, con fino a 2.200.000 IOPS sia in lettura che in scrittura. Questo parametro è particolarmente critico per l'esperienza utente quotidiana, influenzando direttamente la reattività del sistema durante il multitasking e l'utilizzo di applicazioni complesse. La durabilità è garantita da specifiche di resistenza elevate: 2.0 PB per il modello da 2TB. Questi valori rappresentano anni di utilizzo intensivo prima di raggiungere i limiti di scrittura, confermando la natura professionale di questo prodotto. Prestazioni reali: dove la teoria incontra la pratica Per valutare le prestazioni reali del FURY Renegade G5, i test sono stati condotti su una configurazione hardware di fascia alta che permette di sfruttare appieno le potenzialità del drive PCIe 5.0: Configurazione di test: Processore: AMD Ryzen 9 7950X (16-core) a 5500 MHz Scheda madre: MSI X670E Gaming Plus WiFi (MS-7E16) Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 5080 (16GB) Questa piattaforma rappresenta un ambiente ideale per testare un drive PCIe 5.0, offrendo il pieno supporto allo standard più recente e eliminando qualsiasi possibile collo di bottiglia hardware che potrebbe limitare le prestazioni del drive. I test sono stati condotti su un'unità completamente vuota (0% di riempimento), condizione ottimale per valutare le prestazioni massime teoriche del drive. Le velocità di lettura sequenziale si avvicinano costantemente ai valori massimi dichiarati, con picchi che raggiungono i 14.796 MB/s in condizioni ottimali durante i test con CrystalDiskMark. Questo si traduce in tempi di caricamento drasticamente ridotti per giochi di grandi dimensioni, trasferimenti di file multimediali quasi istantanei e apertura di applicazioni pesanti in tempi record. Le prestazioni di scrittura sequenziale raggiungono valori eccezionali fino a 14.136 MB/s, avvicinandosi alle specifiche teoriche e confermando l'efficacia del sistema di cache multi-livello implementato nel firmware. Anche durante operazioni prolungate, il drive mantiene velocità elevate, con risultati consistenti attraverso diversi test di dimensione variabile da 1GiB fino a 16GiB. I test con AS SSD Benchmark confermano ulteriormente le prestazioni eccezionali, registrando 10.747 MB/s in lettura sequenziale e 11.814 MB/s in scrittura, con un punteggio totale di 13.922 che posiziona il drive ai vertici della categoria. I tempi di accesso risultano praticamente istantanei: 0.019 ms in lettura e 0.017 ms in scrittura. Le prestazioni casuali 4K mostrano risultati notevoli con 101.36 MB/s in lettura e 210.29 MB/s in scrittura nei test single-thread, mentre il test multi-thread 4K-64 raggiunge 3.740 MB/s in lettura e 5.051 MB/s in scrittura, confermando l'eccellente gestione del parallelismo del controller SM2508. Le prestazioni di scrittura mantengono eccellente consistenza anche durante operazioni prolungate. Il sistema di cache multi-livello implementato nel firmware garantisce che anche durante la scrittura di file di grandi dimensioni, le velocità rimangano elevate per periodi estesi prima di eventuali riduzioni dovute al riempimento della cache SLC. Nei test di utilizzo reale condotti con CrystalDiskMark e AS SSD Benchmark, il drive eccelle in ogni scenario testato. Il boot di Windows 11 avviene in tempi praticamente istantanei, con sistemi pronti all'uso in meno di 12 secondi dall'accensione. Il caricamento di giochi moderni come Cyberpunk 2077 o Call of Duty vede riduzioni dei tempi di attesa del 45-55% rispetto ai drive PCIe 4.0 di fascia alta, mentre operazioni come l'editing video 4K e 8K beneficiano enormemente delle prestazioni casuali elevate. L'installazione di software e decompressione di archivi rappresentano scenari dove le prestazioni del FURY Renegade G5 brillano particolarmente. La capacità di gestire simultaneamente operazioni di lettura e scrittura intensive rende queste attività significativamente più fluide rispetto a soluzioni meno performanti. Temperature con dissipatore e senza dissipatore Velocità di scrittura e lettura: un nuovo standard di riferimento L'analisi dettagliata delle velocità di trasferimento attraverso benchmark rigorosi rivela la superiorità tecnologica di questa soluzione. I test condotti con CrystalDiskMark in diverse configurazioni confermano prestazioni eccezionali e consistenti. Le letture sequenziali mostrano una consistenza straordinaria, con valori che oscillano tra 14.757 MB/s e 14.796 MB/s a seconda del test eseguito. Questa stabilità attraverso diverse tipologie di carico dimostra l'efficacia dell'architettura del controller e della gestione della memoria cache. Le scritture sequenziali raggiungono picchi di 14.136 MB/s nel test ottimale a 64MiB, avvicinandosi alle specifiche teoriche di 14.000 MB/s. La variazione nelle prestazioni di scrittura tra i diversi test (da 13.286 MB/s a 14.136 MB/s) riflette il comportamento dinamico del sistema di cache, che si adatta alle diverse condizioni di carico. Le prestazioni casuali 4K rappresentano un aspetto cruciale per l'esperienza utente quotidiana. I risultati mostrano 753-757 MB/s in lettura e 567-613 MB/s in scrittura nei test Q32T1, mentre i test single-thread Q1T1 raggiungono 87-90 MB/s in lettura e 222-235 MB/s in scrittura. Questi valori si traducono direttamente nella reattività del sistema durante il multitasking. La validazione attraverso AS SSD Benchmark conferma l'eccellenza delle prestazioni con 10.747 MB/s in lettura e 11.814 MB/s in scrittura sequenziale, accompagnati da tempi di accesso praticamente istantanei di 0.019 ms e 0.017 ms. Il punteggio complessivo di 13.922 posiziona il drive tra i migliori della categoria PCIe 5.0. Compatibilità e installazione: semplicità d'uso universale L'implementazione dello standard M.2 2280 garantisce compatibilità universale con la stragrande maggioranza delle schede madri moderne. La retrocompatibilità con slot PCIe 3.0 e 4.0 assicura che il drive possa essere utilizzato anche su sistemi meno recenti, sebbene ovviamente con prestazioni limitate dalla banda passante disponibile. L'installazione risulta immediata e priva di complicazioni. Il fattore di forma compatto permette l'utilizzo anche in sistemi con vincoli di spazio severi, mentre la gestione termica efficiente elimina la necessità di dissipatori aggiuntivi nella maggior parte delle configurazioni. Per sistemi con airflow limitato o utilizzo particolarmente intensivo, rimane comunque consigliabile l'utilizzo del dissipatore integrato della scheda madre. Il supporto per DirectStorage garantisce compatibilità ottimale con i giochi di nuova generazione che sfruttano questa tecnologia per ridurre ulteriormente i tempi di caricamento. Il supporto software fornito da Kingston attraverso il SSD Manager rappresenta un valore aggiunto significativo per il monitoraggio e l'ottimizzazione delle prestazioni. Efficienza energetica: prestazioni elevate con consumo intelligente Uno degli aspetti più impressionanti del FURY Renegade G5 è la capacità di coniugare prestazioni estreme con un consumo energetico relativamente contenuto. Il controller SM2508 e la cache DDR4 ottimizzata permettono un consumo medio di appena 0.27W durante l'idle, salendo a 7.0W durante le operazioni più intensive per il modello da 2TB. Questi valori rappresentano un miglioramento significativo rispetto ai drive PCIe 5.0 di prima generazione, che spesso richiedevano consumi superiori per prestazioni comparabili. L'efficienza energetica si traduce in maggiore autonomia per i laptop e minore produzione di calore per i sistemi desktop, contribuendo alla stabilità generale del sistema. Confronto con la concorrenza: leader indiscusso del segmento Nel panorama dei drive PCIe 5.0, il FURY Renegade G5 si posiziona come uno dei contendenti più credibili per il titolo di miglior SSD gaming. Rispetto a concorrenti come il Samsung 990 PRO o il WD Black SN850X, questo nuovo drive di Kingston offre prestazioni superiori praticamente in ogni metrica, dalla velocità sequenziale alle prestazioni casuali. Il confronto con il Samsung 9100 PRO, altro drive PCIe 5.0 di fascia alta, mostra prestazioni comparabili ma con un approccio diverso alla gestione termica. Mentre Samsung punta su dissipatori più voluminosi, Kingston ha optato per un'efficienza intrinseca superiore che permette prestazioni elevate con un footprint termico ridotto. La proposta di valore del FURY Renegade G5 risulta particolarmente competitiva. Con prezzi di lancio posizionati strategicamente rispetto alla concorrenza diretta, il drive offre un rapporto prestazioni-prezzo tra i migliori della categoria, specialmente considerando l'inclusione del software di clonazione e il supporto tecnico a lungo termine. Scenari d'uso: versatilità per ogni esigenza Il gaming di ultima generazione rappresenta probabilmente l'applicazione più naturale per questo drive. I giochi moderni, con asset sempre più voluminosi e tempi di caricamento che possono influenzare significativamente l'esperienza di gioco, beneficiano enormemente delle prestazioni offerte. Titoli come Cyberpunk 2077, Red Dead Redemption 2 o Microsoft Flight Simulator vedono riduzioni dei tempi di caricamento che trasformano l'esperienza di gioco. Il content creation rappresenta un altro ambito dove il FURY Renegade G5 eccelle. L'editing video 4K e 8K, la manipolazione di file RAW fotografici ad alta risoluzione e il rendering 3D beneficiano delle prestazioni casuali elevate e della banda passante superiore. Software come Adobe Premiere Pro, DaVinci Resolve o Blender mostrano miglioramenti prestazionali tangibili in tutte le fasi del workflow. Gli utenti professionali che lavorano con database di grandi dimensioni, macchine virtuali multiple o applicazioni CAD complesse trovano nel drive un alleato prezioso per eliminare i colli di bottiglia legati allo storage. La consistenza delle prestazioni nel tempo assicura che anche durante sessioni di lavoro prolungate, la reattività del sistema rimanga ottimale. Affidabilità e garanzia: investimento a lungo termine La garanzia di 5 anni offerta da Kingston testimonia la fiducia dell'azienda nella qualità e durabilità del prodotto. Questa copertura, superiore a quella offerta da molti competitor, rappresenta un elemento di tranquillità importante per un investimento di questa entità. I rating di endurance dichiarati, basati sugli standard JEDEC, forniscono un'indicazione realistica della longevità attesa del drive. Con 2.0 PB per il modello da 2TB, anche gli utenti più intensivi possono aspettarsi anni di utilizzo senza preoccupazioni. Il supporto tecnico gratuito e gli aggiornamenti firmware regolari assicurano che il drive rimanga ottimizzato e compatibile con le evoluzioni tecnologiche future. Kingston ha dimostrato nel tempo un approccio serio al supporto post-vendita, caratteristica che aggiunge valore alla proposta complessiva. Considerazioni finali: l'eccellenza ha finalmente un nome Il Kingston FURY Renegade G5 rappresenta l'evoluzione naturale della famiglia FURY verso il PCIe 5.0, portando con sé tutte le lezioni apprese dalle generazioni precedenti e implementando tecnologie all'avanguardia per creare un prodotto che eccelle in ogni aspetto. Le prestazioni offerte, con velocità che raggiungono i 14.700/14.000 MB/s, collocano questo drive ai vertici assoluti della categoria, mentre la gestione termica avanzata risolve uno dei problemi più significativi dei drive di nuova generazione. La qualità costruttiva, l'affidabilità e il supporto a lungo termine completano un quadro che difficilmente trova punti deboli significativi. Per gamer esigenti, content creator professionali e power user che non accettano compromessi, il FURY Renegade G5 da 2TB rappresenta probabilmente la scelta più equilibrata e performante attualmente disponibile sul mercato. La combinazione di prestazioni estreme, efficienza energetica e affidabilità a lungo termine ne fa un investimento che continuerà a ripagare le aspettative per anni. Il futuro dello storage ad alte prestazioni è finalmente arrivato, e porta il nome di Kingston FURY Renegade G5. Un drive che non si limita a soddisfare le aspettative attuali, ma pone le basi per le applicazioni e i workload del domani, confermando Kingston come leader indiscusso nell'innovazione tecnologica applicata allo storage di consumo. Attualmente è possibile acquistarlo su Amazon attraverso la pagina ufficiale. Read the full article
0 notes
Text
Mose in Azione, Venezia Rimane Asciutta
In questi giorni di previste eccezionali maree alte, Venezia resta protetta dalle acque, grazie all'innovativo sistema Mose. Questa barriera mobile, un capolavoro di ingegneria, si erge come un difensore imperturbabile della città lagunare, dimostrando la sua efficacia e affidabilità nel preservare Venezia dall'inondazione. Il Mose incarna l'esito di anni di dedizione e innovazione tecnologica, offrendo una soluzione prospettica alla sfida millenaria delle acque alte.... leggi l'articolo consigliato da Alessandro Mazzi Fincosit

#alessandromazzifincosit#alessandromazzi#alessandromazzivenezia#alessandro mazzi mose#alessandro_mazzi_grandi_lavori_fincosit
1 note
·
View note
Text
youtube
Richard Mille - La Rivoluzione dell'Orologeria di Lusso
Richard Mille ha reinventato l'orologeria di lusso
Andiamo a scoprire come Richard Mille ha reinventato l'orologeria di lusso, combinando tecnologia all'avanguardia, materiali innovativi e design audaci per creare orologi che sono veri e propri capolavori di ingegneria e stile.
Nell'universo dell'orologeria di lusso, esistono nomi che sono sinonimo di tradizione, eleganza e artigianalità secolare. Poi c'è Richard Mille, un nome che è diventato sinonimo di innovazione radicale, design audace e una passione per la sfida. Fondato nel 2001, il marchio Richard Mille è relativamente giovane rispetto ai suoi illustri colleghi. Tuttavia, in meno di due decenni, ha rivoluzionato l'industria orologiera con il suo approccio unico e innovativo, conquistando un posto d'onore tra i giganti dell'orologeria mondiale.
La Storia di Richard Mille
La storia del marchio più costoso ed esclusivo del panorama degli orologi di lusso inizia nel 2001, quando il suo fondatore Richard Mille decise di creare un marchio di orologi che incarnasse la sua visione dell'orologeria del 21° secolo. Richard Mille aveva una lunga esperienza nel settore, avendo lavorato per marchi di prestigio come Seiko e Mauboussin. Ma con il suo marchio, voleva fare qualcosa di diverso, di rivoluzionario. Così, Mille si associò con l'ingegnere Dominique Guenat e, grazie alla collaborazione con Audemars Piguet e Montres Valgine, crearono insieme un orologio che rompeva tutte le convenzioni: l’RM 001 Tourbillon, un orologio che combinava un design futuristico con una meccanica d'avanguardia.
L’RM 001 non era solo un orologio, era un manifesto, un simbolo della filosofia di Richard Mille: l'orologeria come arte, come espressione della personalità, come sfida continua alla mediocrità. Da subito la cassa “tonneau” ha delineato l’estetica della maison diventandone un marchio di riconoscibilità. Nei successivi due decenni, Richard Mille ha continuato a spingere i confini dell'orologeria, creando orologi che sono veri e propri capolavori di design e di tecnologia. Ultrasottili, ultraleggeri, con complicazioni uniche, materiali sorprendenti e forme particolari. Ogni nuovo modello è una sfida, una possibilità di sperimentare nuove soluzioni, di esplorare nuovi territori, di superare nuovi limiti.
Le Unicità del Marchio
Richard Mille è un marchio unico, e questa unicità si riflette in ogni aspetto del suo lavoro, dalla progettazione degli orologi alla scelta dei materiali, dalla filosofia dell'azienda alla sua comunicazione. Uno degli elementi distintivi di Richard Mille è la forma tonneau dei suoi orologi. Questa forma, che ricorda un barile, è diventata un simbolo del marchio, riconoscibile a prima vista. Ma la scelta della forma tonneau non è solo una questione di estetica: è anche una questione di ergonomia, poiché questa forma consente di distribuire in modo uniforme il peso dell'orologio sul polso, garantendo un comfort ottimale. Un altro elemento distintivo di Richard Mille è l'uso di materiali innovativi. Il marchio è noto per la sua passione per la tecnologia e per la sua volontà di sperimentare nuove soluzioni. Così, Richard Mille utilizza materiali come il titanio, la ceramica, il carbonio NTPT (ThinPly Technology) e persino lo zaffiro per le sue casse, creando orologi che sono allo stesso tempo leggeri, resistenti e straordinariamente belli... CONTINUA CON FOTO
I MODELLI ICONICI
CHI SIAMO
0 notes
Text
Festival della Comunicazione 2023 a Camogli

Dall’intelligenza artificiale alle frontiere della ricerca, Camogli per il Festival della Comunicazione 2023 mette al centro scienza e innovazione. da giovedì 7 a domenica 10 settembre, con un tema fondamentale come la memoria, quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è uno strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli. La quattro giorni diretta da Danco Singer e Rosangela Bonsignorio raccoglie l’eccellenza della ricerca italiana, con un programma dedicato all’innovazione messo a punto in collaborazione con Università di Genova (UniGe), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, partner del Festival che porteranno a Camogli grandi personalità del panorama italiano. Tra gli incontri più attesi c’è quello con Sahra Talamo, che ha lavorato dieci anni al Max Planck Institute con il premio Nobel Svante Pääbo e dirige a Bologna un laboratorio specializzato in datazioni al carbonio-14 e Guido Barbujani, genetista dell’università di Ferrara, prosegue anche in questa edizione gli incontri del filone pluriennale Homo sapiens trattando di sostituzioni etniche e di che cosa significhi essere una specie migrante. Da non perdere è la lectio di Nello Cristianini, professore di intelligenza artificiale all’università di Bath, incentrata sul convivere con le macchine intelligenti”in un momento storico in cui è diventato possibile delegare a questi sitemi automatizzati anche i processi decisionali, mentre il direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova Giorgio Metta sarà in dialogo con il poeta Guido Catalano a proposito di come il campo umanistico e quello tecnico-scientifico stiano convergendo attraverso le più recenti applicazioni dell’intelligenza artificiale. Anche Maurizio Ferraris discuterà su come la memoria sia naturale e quanto invece artificiale, con riflessioni che suonano ancora più fondamentali nell’epoca di ChatGPT. Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi racconterà le storie sconosciute di un mare quasi scomparso e, in dialogo con la professoressa di fisica e climatologia all’università di Torino Elisa Palazzi, affronterà il tema dei falsari del clima. Dario Bressanini racconterà il manuale di autodifesa alimentare, Silvia Ferrara e Giorgio Vallortigara dialogheranno sul tema dei simboli e il ruolo che hanno avuto nell’evoluzione umana, Alberto Diaspro si concentrerà sul microscopio artificiale, mentre Licia Troisi e Luca Perri dialogheranno tra scienza e fantascienza, e l'eredità di Margherita Hack per la divulgazione scientifica sarà il cuore della discussione tra Caterina Boccato, Federico Taddia e Walter Riva. L’Università di Genova e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare declineranno e approfondiranno con una serie di incontri ad hoc il tema del Festival 2023 nelle diverse accezioni che possono fare riferimento alla tecnologia e all’intelligenza artificiale, alle scienze della Terra, alle arti e ai saperi, con particolare attenzione alle sperimentazioni legate all’Open Science e alla condivisione degli avanzamenti scientifici nei confronti del pubblico. Innovazione, tecnologia e scienza saranno protagoniste anche delle attività intorno al festival, con escursioni e laboratori dedicati, come il laboratorio Elettronica in passeggiata in collaborazione con il DITEN, Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Università di Genova, che indagherà le innovazioni dell’elettronica moderna dove la sinergia tra l’uomo e la macchina è sempre più imprescindibile. Esperti del settore, autori di prestigiose ricerche scientifiche e giovani studenti appassionati guideranno alla scoperta dei nuovi traguardi dell’Intelligenza Artificiale e il programma di trekking includerà poi uno dei più bei itinerari della zona sul sentiero delle Bocche-Falciara, con il racconto dedicato a Margherita Hack, in una passeggiata lunga 100 anni dove Federico Taddia, con l’ex direttore del Parco di Portofino Alberto Girani , accompagnerà grandi e piccini in un emozionante e coinvolgente viaggio. Read the full article
0 notes
Text
PRIMO APPROCCIO CON L’INTERNET
Sono un ragazzo del Politecnico di Torino di 20 anni, iscritto al primo anno di ingegneria energetica e frequento il corso di Rivoluzione Digitale. @Revoluzdigitale
Per inaugurare il blog parlerò della mia prima avventura con internet. Ricordo molto bene le difficoltà che ho avuto nell’approcciarmi a questo stupendo mondo. Fin da piccolo non sono mai stato incentivato a conoscere il digitale, anzi sono stato bloccato da molti divieti da parte dei miei genitori. E’ stata un esplorazione lenta e contro corrente.
Il primo computer che ho visto era quello della pasticceria della mia famiglia nel lontano 2010. L’unica cosa che ero interessato a fare, a causa dei miei amici che me lo decantavano, era digitare sulla tastiera il famosissimo sito gioco.it. Un sito che per noi bambini era il casinò del divertimento. Erano giochi flash online di ogni genere, che andavano dagli arcade alla moda, per le bambine. Ho passato molto tempo a giocare ,nei limiti della chiavetta Vodafone, creandosi così la mia prima competitività digitale. Tutto il resto, seppur ne abbia avuta davanti a me l’opportunità, l’ho ignorata a causa del divieto.

Home del sito gioco.it - fonte: Flickr
Dopo la separazione dei miei genitore ho conosciuto il fidanzato di mia madre che mi ha raccontato il suo primo approccio con internet e col digitale. Dal primo contatto con il Commodore 64 e lo Spectrum degli anni ‘80, con velleitari tentativi di programmazione, caricando programmi elementari con un registratore a bobina fino al primo abbonamento internet del ‘90, numero 26 del Piemonte, con una macchina 486 Olivetti e con improbabili collegamenti analogici. Una sorta di “Star Trek”, alla ricerca di strani mondi e alla scoperta di nuove forme di vita. Fu probabilmente questa la scintilla, ascoltando discorsi che andavano ben oltre la mia fantasia, che irresistibilmente mi fece avvicinare a questa realtà.

Spectrum-fonte:Wikipedia Commons
Dopo essere venuto a conoscenza di quello mi ero perso, ho cominciato usando il computer che avevamo a casa, collegato ad una linea fissa e a navigare. Ero cosciente delle restrizioni dei miei genitori ma ero giovane e con voglia di scoprire. Ho affrontato tutto con prudenza e segretezza creando così il mio primo account e-mail e un profilo Facebook e Youtube, senza sapere veramente il perché. Come tutti i ragazzini ho cominciato a “pastrocchiare”. Naturalmente l’approccio era totalmente diverso da come lo uso ora e mi limitavo a mettere like e vedere video di giochi.
Invece il mio primo approccio serio con un telefono è stato molto tardivo. Siamo nel secondo anno di liceo quando ricevo il mio primo Android, anche se la maggior parte delle cose le avevo fatte col computer e quindi non posso definirlo primo approccio se non per l’aspetto telefonico.
Adesso posso capire la preoccupazione che i miei genitori che hanno avuto nei confronti di un bambino curioso. Il mondo di internet è complicato e pericoloso, ma dopo questi anni di esplorazione ho capito quanto la comunicazione globale ha appena adesso incominciato a cambiare il sistema di vita umano e neppure sappiamo dove queste innovazione ci porteranno tra pochi anni.
Thomas Ferraris
1 note
·
View note